Village Hosts, un movimento in crescita per le aree rurali

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Village Hosts, un movimento in crescita per le aree rurali

Sparse in tutta Europa ci sono figure professionali di vario tipo (cuochi, artisti, creativi, agricoltori, biologi, archeologi) che attraverso il loro lavoro rivitalizzano piccole comunità e contribuiscono a generare nuova vita sociale, economica e sostenibile nei paesi, integrando ecosistema urbano e rurale.

village hosts aree rurali

Si tratta di professionisti che con il loro operato svolgono un ruolo fondamentale per salvaguardare l’esistenza ed il futuro di tutti quei paesi soggetti allo spopolamento o nei quali altrimenti sarebbe difficile immaginare concrete prospettive di vita, perciò insieme a John Thackara, designer e professore specializzato nello studio delle aree rurali, ed altri 6 partner da tutta Europa, Casa Netural ha lavorato ad un progetto speciale per ufficializzare la loro professione e contribuire all’incremento del loro impatto sociale.

Innanzitutto abbiamo coniato un termine specifico per riferirci a queste figure professionali tanto diverse tra loro ma collegate dallo stesso minimo comune denominatore: Village Host. E dopo aver delineato un apposito competence framework abbiamo lanciato una scuola speciale dedicata alla formazione di nuovi Village Hosts e all’implementazione delle abilità di chi già opera in questo contesto: l’Open School for Village Hosts.

Qua un’intervista a John Thackara e Andrea Paoletti che raccontano l’ideazione dell’Open School for Village Hosts

Il Manifesto e la piattaforma dei Village Hosts

Dopo mesi di formazione online ed in presenza, riunioni operative con i partner, viaggi in Europa e sessioni di co-progettazione, abbiamo aperto una call pubblica per ospitare l’evento finale della scuola e condividere i risultati della fase pilota del progetto, tra cui:

  • il Manifesto del Village Host, che illustra i valori e gli obiettivi del movimento;
  • la piattaforma online sviluppata per permettere ai Village Hosts di reperire risorse utili e mettersi in rete con gli altri attivatori delle aree interne.

Tra i vari comuni candidati è stato selezionato il piccolo borgo lucano di Castelsaraceno, che il 2 dicembre scorso ha accolto membri di amministrazioni, associazioni, ricercatori, policy maker e diversi Village Hosts dall’Italia, e non solo, per parlare del futuro dei paesi delle loro comunità, ma soprattutto sottoscrivere di persona il Manifesto del Village Host, che rappresenta una delle eredità più grandi di questa prima fase progettuale.

Il manifesto e la piattaforma dei Village Hosts

Dare un nome alle cose è infatti il primo passo per farle esistere, restituire loro un volto e gettare una luce nuova sul loro essere. Così sottoscrivere il Manifesto diventa un atto fondamentale per ufficializzare la figura del Village Host e riconoscerne il valore, nonché il punto di partenza per poter immaginare nuove policy che possano agevolare lo sviluppo di progetti rigenerativi e moltiplicarne l’impatto. 

SCARICA IL MANIFESTO E SOTTOSCRIVILO PER SOSTENERE IL MOVIMENTO DEI VILLAGE HOSTS

La prima persona a sottoscrivere il manifesto è stata proprio il Sindaco del Comune di Castelsaraceno, Rocco Rosano, che invitando i propri colleghi a fare altrettanto ha sottolineato come la figura del Village Host rappresenti ciò che la politica stessa dovrebbe incarnare, cioè una risposta ai bisogni di una comunità, di una collettività, soddisfacendo le reali esigenze del territorio, e come i piccoli paesi possano essere luoghi di innovazione sociale, e modelli per l’attuazione di politiche scalabili su altri territori

Village Hosts e policy maker a Castelsaraceno
Rocco Rosano, Sindaco di Castelsaraceno, e il manifesto dei Village Hosts

A seguire hanno quindi firmato il documento vari “Pionieri delle Aree Interne”, che hanno condiviso con il pubblico anche le loro iniziative e visioni tra cui: 

– Nadia Ruggiero, segretaria del Conservatorio di Etnobotanica di Castelluccio Superiore (PZ), centro di studi e di ricerca di piante officinali, etnomedicina e antropologia, che con il suo operato persegue la tutela e valorizzazione della natura, dell’ambiente del territorio e soprattutto delle comunità sociali e al tempo stesso crea le condizioni per facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro partendo dalle loro competenze botaniche.

– Angelo Licasale, animatore territoriale e co-founder de La Nuova Libbaneria Mediterranea, realtà a Maratea che valorizza il patrimonio culturale locale attraverso il recupero della produzione dei libbani, antiche corde vegetali prodotte nel comune lucano fino alla fine degli anni ’70. Un progetto aperto di imprenditoria comunitaria con l’obiettivo di realizzare una produzione artigianale di design contemporaneo.

-Viviana Calvagno, storica dell’arte e co-founder di SolCreative, piattaforma ideata per promuovere residenze artistiche (e non) e favorire la nascita di nuove economie e comunità creative nei delicati ecosistemi rurali.

Pia Francesca Viceconte, Ingegnere alimentare del Comune di Castelsaraceno che lavora in prima persona alla valorizzazione del proprio territorio e della sua comunità e che ringraziamo per avere candidato il proprio paese ad ospitare l’evento finale della nostra Open School for Village Hosts.

CLICCA QUI PER VEDERE LA DIRETTA DELL’INCONTRO E ASCOLTARE I PIONIERI DELLE AREE RURALI

I Village Hosts incarnano una miscela di natura e creatività, cultura, storia rurale e pensiero innovativo. Possono essere le radici dei nostri terreni e delle nostre indebolite comunità rurali, rigenerando le economie, proteggendo gli ecosistemi e rafforzando la collettività.

Village Hosts - i pionieri delle aree interne

Solo in Italia ci sono oltre 5000 paesi con una popolazione con meno di 5000 abitanti. Questo numero cresce ancora di più in altri paesi con cui abbiamo creato partnership (Spagna, Serbia, Polonia, Ungheria, Lettonia) e il problema aumenta a scala globale. Dalla nostra mappatura abbiamo riscontrato la presenza, in quasi ogni paese, di una persona chiave che vuole fare la differenza e creare il cambiamento nella sua comunità ma che spesso per mancanza di competenze, tempo, economie e reti non ce la fa e rinuncia. Però ce ne sono tante – i Village Hosts – appunto che già stanno creando il cambiamento.

Se anche tu ti riconosci in queste parole sottoscrivi il manifesto ed entra nella piattaforma per conoscere altri Village Hosts e sostenere il movimento!

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Open School for Village Hosts è un progetto sviluppato nell’ambito del Programma Erasmus+, Azione chiave 2: Cooperazione tra organizzazioni e istituzioni, del partenariato composto da Ass. Casa Netural, MateraHub, Elisava – Barcelona School of Design and Engineering, Holis, Centre for Socially Responsible Entrepreneurship, Kobiety Lodz e Radosa Partneriba. Per scoprire di più sul progetto visitate il sito www.villagehosts.eu

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